Dentro l’anima di “Diego Basso Plays Queen”
- James D. Dawson

- 15 nov
- Tempo di lettura: 3 min
Il racconto visivo di James D. Dawson, filmmaker e documentarista del progetto curato dal Maestro Diego Basso

Il mondo dei concerti sinfonici sta vivendo una nuova stagione, fatta di contaminazioni, visioni multimediali e un dialogo costante tra tradizione e spettacolo contemporaneo. Al centro di questa evoluzione si colloca il lavoro del Maestro Diego Basso, che negli ultimi anni ha portato sui palchi italiani – e presto europei – alcuni tra i progetti musicali più imponenti dedicati alle grandi icone della musica: da Ennio Morricone ai Queen.
A raccontare questo universo attraverso lo sguardo della macchina da presa è James Dawson, filmmaker che dal 2023 documenta, interpreta e reinventa visivamente l’energia dei concerti diretti dal Maestro.
“Il filmmaking è ormai il mio destino, la mia passione, la mia vita,” esordisce Dawson. Una dichiarazione che racchiude anni di formazione e un rapporto profondo con la musica, iniziato ben prima di toccare una videocamera.
Dalle prime note al cinema
La storia professionale di Dawson non nasce infatti dietro un monitor, ma sulla tastiera di un pianoforte.
“Il mio primo maestro è stato Gianmichele Costantin, che ha formato la mia sensibilità musicale. Ho studiato pianoforte per molti anni e quella disciplina mi ha insegnato che la musica non è un accompagnamento dell’immagine: è il suo cuore. È una medicina, davvero. Non è retorica.”
Il passaggio al cinema avviene quasi naturalmente. Dawson si forma come videomaker, poi come filmmaker, pur mantenendo un legame viscerale con la musica.
“I compositori che amo – John Williams, Hans Zimmer, James Newton Howard e tanti altri – hanno insegnato al mondo a cosa può arrivare la musica quando si fonde con l’immagine.”
L’inizio di un percorso: Morricone, 2023
Il destino lo porta, a metà del 2023, a una telefonata inattesa: quella del Maestro Diego Basso e dell’amica Cristina Greggio.
“È stata una chiamata incredibile. Mi chiedevano di partecipare al concerto dedicato a Ennio Morricone, a Sernaglia della Battaglia, ai piedi della Valdobbiadene. Una delle esperienze più formative della mia vita.”
Dawson si trova così immerso in una sfida non semplice: condensare due ore di concerto in un video emozionale di appena un minuto o un minuto e mezzo.
“In così poco tempo devo racchiudere le emozioni del pubblico, il lavoro dell’orchestra, il gesto del Maestro… ogni respiro, ogni vibrazione. È una responsabilità enorme.”
Accanto a lui, nel team, c’è anche il fotografo Lorenzo Marafante, che supporta il Maestro e collabora alla parte visiva dell’evento.
Documentare significa proteggere la memoria
“Io prima di essere un videomaker sono un documentarista,” racconta Dawson. “Per me ogni istante è qualcosa di irripetibile. Quando filmo, so che sto consegnando alla memoria collettiva qualcosa che andrebbe perduto.”
Ed è proprio questo approccio – quasi da archivista emozionale – che lo porta a diventare parte integrante del nuovo, grande progetto del Maestro Basso.
Il tour “Diego Basso Plays Queen” – 2025
Il 2025 segna un salto di scala: un tour dedicato agli immortali Queen, reinterpretati dall’Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana e dalle voci di Art Voice Academy.
Sul palco, ospiti di rilievo internazionale:
Stef Burns, chitarrista storico
Manolo Soldera, frontman
Claudia Sasso, soprano
Kerry Ellis, artista legata a Brian May
“Poter lavorare a un concerto che ha connessioni dirette con Brian May è qualcosa che mai avrei immaginato. Il Maestro Basso ha collaborato con lui per costruire questo progetto. È un onore indescrivibile.”
Il tour tocca città come Roma, Padova, Cuneo, Parma, Sanremo. Ogni tappa è diversa dalla precedente, ogni pubblico reagisce in modo unico.
“È stata un’esperienza straordinaria, senza precedenti. Ogni concerto aveva una magia propria. Io registravo, documentavo, vivevo tutto in diretta, cercando di catturare l’essenza di quelle serate irripetibili.”
Dall’Italia all’Europa
Il viaggio non finisce qui: il progetto è pronto ad attraversare i confini nazionali.
“L’anno prossimo sarà ancora più importante: si andrà in Europa. Non vedo l’ora che anche il pubblico europeo possa emozionarsi davanti alla musica dei Queen diretta dal Maestro Basso. È un privilegio far parte di tutto questo.”






