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Chi sono I Fuori Classe? Il collettivo che riscriverà la voce della Gen Z italiana

  • Immagine del redattore: Dawson Films
    Dawson Films
  • 15 nov
  • Tempo di lettura: 5 min

Giovani, talentuosi, teneri e potenti allo stesso tempo. Ognuno di loro porta una storia, un suono, un modo unico di stare nel mondo.


Da sinistra: Evan, Lorenzo, Federico, Marta, Anna e Viola
Da sinistra: Evan, Lorenzo, Federico, Marta, Anna e Viola

LA NASCITA DEL PROGETTO

I Fuori Classe nascono da un’idea di Alex Fusaro, il prof cantante che ha scelto di portare la musica dentro la scuola e la scuola dentro la musica. Guidato dal desiderio di dare voce ai talenti delle superiori, il presidente di Vox Generation ha costruito un progetto discografico vero, sostenuto da una rete di partner che credono nei giovani: Fondazione Cattolica, Dawson Films, LabOratorio d’Impresa 5.0 e Centro Servizi Terzo Settore.

Nel cuore del Liceo Don Bosco di Verona, sei ragazzi – diversi per età, scuole, personalità, desideri – si ritrovano attorno a un progetto che unisce musica, scuola e crescita personale. Sono I Fuori Classe: giovani, talentuosi, teneri e potenti allo stesso tempo. Ognuno di loro porta una storia, un suono, un modo unico di stare nel mondo.

Li abbiamo incontrati uno alla volta.

Ecco chi sono davvero.



EVAN CAPOZZI - Il battito del gruppo

Liceo Campostrini, classe 3° — Batteria


Nell’aula silenziosa, Evan entra con l’energia di chi nasce con un ritmo addosso. Letteralmente.

«Mia mamma mi dice che già nella pancia battevo i piedi a tempo» racconta sorridendo, come se quella fosse la cosa più naturale del mondo. La musica, per lui, non è un hobby: è un istinto primordiale.

La sua prima esibizione? Una notte bianca a Villafranca.

«Mio papà chiese se potevo salire sulla batteria… e da quando ho toccato le pelli ho capito che quello era il mio mondo.» La folla, lo stupore, quel brivido del “forse so davvero farlo”: il suo imprinting.

A scuola Evan è «ordinato, puntiglioso, concentrato sui dettagli». Ritmicamente perfetto, anche sui quaderni. Ma quando serve… improvvisa.

Materia preferita: musica, ovviamente.

Quella nemica: inglese.

La canzone che lo rappresenta? Sally di Vasco Rossi.

E cosa significa per lui essere un Fuori Classe?

«È un sogno che avevo da bambino. Far parte di una band vera, di un progetto discografico… è una soddisfazione enorme


VIOLA BOMBIERI - La bassista che non fa rumore, ma fa vibrare

Istituto Salesiano San Zeno, classe 4° — Basso


Viola ha quell’eleganza silenziosa che appartiene ai bassisti: essenziali, profondi, indispensabili. Parla poco, suona tanto.

Ha iniziato in terza media «senza un motivo preciso», dice. «Volevo qualcosa di nuovo. Il basso era l’unico strumento che non conoscevo davvero… mi ha ispirato subito.»Una scelta istintiva, pura, autentica.

In classe il suo carattere cambia a seconda di chi le siede accanto: con gli amici stretti è un fiume in piena, altrimenti osserva, ascolta, trattiene.

Ama TCOM — teoria della comunicazione — e ammette, con sincerità quasi disarmante, un rapporto «un po’ troppo affiatato» con i social.

Non ha ancora suonato durante un evento scolastico. «Mi piacerebbe moltissimo, però.» E mentre lo dice, lo sguardo brilla come se già immaginasse la platea.

I suoi riferimenti musicali? Paul McCartney e Victoria De Angelis. Sintesi perfetta tra classicismo e rivoluzione.



LORENZO MORELLI - Il chitarrista che sogna gli anni ’70

Liceo Messedaglia, classe 2° — Chitarra elettrica


Lorenzo ha la delicatezza dei ragazzi che crescono in mezzo alla musica. È suo padre il primo a iniziargli il viaggio: Led Zeppelin, anni ’70, rock nelle vene ben prima della chitarra vera.

«Ho iniziato a prendere lezioni in quinta elementare», ricorda. Il suo primo idolo? Eddie Van Halen: tecnica pura, follia controllata, la magia delle dita che corrono sul manico.

A scuola studia con impegno, «ma non sono il secchione da tutti 10». Gli piace la matematica — sì, proprio la matematica — e non ha una vera materia nemica: dipende dai professori, dice.

Non ha ancora scritto canzoni, ma improvvisa spesso. Corde che raccontano, appunti sonori registrati al volo. Piccoli semi di quello che potrebbe diventare, un giorno, un autore.



ANNA FERRARI - La voce che rassicura, anche quando trema

Liceo Artistico, classe 5° — Voce femminile


Anna ha quella presenza calma, morbida, che solo chi canta da sempre riesce a portare con sé.

«Non c’è un momento in cui ho capito di voler cantare. C’è sempre stato.» La voce come compagna, come identità, come scialuppa.

Quando canta, dice, si sente tranquilla, sicura. La sua voce la sostiene come una mano invisibile.

A scuola ha bisogno di un po’ di ansia — «quel tanto che serve per fare bene» — ma poi dà il meglio di sé. E sì, ha già cantato davanti ai compagni: in gita, in piazza, durante un’assemblea.

Le sue canzoni-talism a sono Vienna di Billy Joel e Dog Days Are Over di Florence + The Machine: due mondi che raccontano, forse, chi è stata e chi vuole diventare.

Essere una Fuori Classe? «È un’opportunità di confronto, di condivisione. Di sentirsi parte di qualcosa.»

FEDERICO MICHELONI - Il compositore nascosto

Liceo Montanari, classe 4° — Tastiere e voce


Federico è quello che sembra più grande della sua età. Calmo, pacato, curioso. Suona, canta, compone. Fa tutto con naturalezza.

«Non posso scegliere tra cantare e suonare. Faccio entrambe le cose da sempre…» Cresciuto tra le chitarre del padre, tra gli anni ’70 e ’80, tra album che non passano mai davvero di moda.

Sì: ha studiato sul libro del prof. Fusaro. «TAC 1, soprattutto.» E lo dice con l’orgoglio timido di chi sa riconoscere i propri maestri.

Non è uno studente precisissimo, confessa, ma nemmeno dell’ultimo minuto. Conserva nella memoria i saggi musicali: ansia, palcoscenico, soddisfazione pura.

E scrive. Scrive canzoni per il suo gruppo, per il suo progetto solista. «È quello che vorrei fare nella vita.» Lo dice piano, ma è limpido come una promessa.

MARTA MALERBA - La voce digitale, l’occhio che osserva tutto

Liceo Galilei, classe 2° — Social Media Manager


La più giovane, ma forse la più lucida. Marta non suona, non canta, e proprio per questo guarda tutto con una prospettiva diversa. Necessaria.

«Mi sento grata ed emozionata. Questo progetto può fare la differenza nella musica di oggi.» È nata in mezzo ai social, ma ci è arrivata con spirito critico: curiosità, dubbi, idee proprie.

Ama la musica «da sempre», ma non ha mai avuto il coraggio di entrarci davvero. Con I Fuori Classe, forse, lo farà.

A scuola è precisa nello studio e multitasking nelle relazioni — un equilibrio raro alla sua età.

E cosa vuole raccontare al pubblico? Che si possono scrivere canzoni con contenuto, significato, autenticità. Che la musica può essere giovane senza essere vuota. Che loro saranno la prova vivente.

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I Fuori Classe © Vox Generation | ® & © 2025 Dawson Films. Tutti i diritti riservati.


 
 

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